Comiche avventure di un tragico impiegato… Post Office di Bukowski

Divertente, sfacciato e maleducato. Insomma, il solito, grande Bukowski.

Henry adora raccontarsi, parlare di sé ed esibire orgogliosamente tutta la sua eccentricità. Post Office è un’altra delle sue testimonianze semi-autobiografiche. 

Il protagonista Henry Chinaski lavora presso le poste, come suggerisce anche il titolo. Conduce una vita incredibilmente precaria, ha un’indole al contempo ubbidiente e ribelle. È difficile giudicare l’affidabilità di Henry. A volte sembra prendere le cose incredibilmente sul serio, altre volte invece un po’ troppo sotto gamba. Bevitore, assoggettato alle corse dei cavalli e delle donne, Henry riesce, nonostante la sua irrequietezza, a lavorare per una dozzina di anni nello stesso posto di lavoro. Leggendo le prime righe di questo romanzo, non ci si aspetta di certo tanta costanza, non dal pazzo Henry.

Cominciò per sbaglio.

downloadLa prima frase del romanzo allude esplicitamente a un errore. Soltanto per sbaglio Henry trova impiego presso le poste, così come per sbaglio si rovescia un bicchiere o come per sbaglio si inciampa su qualcosa e si casca per terra. E ciò che comincia come errore, raramente poi rende felici.

Post Office è la storia di un uomo comune che vive le esperienze miserabili ed infelici di chi non riesce a condurre uno stile di vita all’altezza delle proprie aspettative. Il merito dell’autore è quello di riuscire a trasformare una tragedia comune e quotidiana in un susseguirsi di episodi bizzarri e divertenti. Sembra impossibile arrabbiarsi con Henry nonostante la sua sfrontatezza: come si fa a prendersela con qualcuno che non sa quello che sta facendo?

Casanova o Orlando Furioso? Il filo conduttore che lega molte storie brevi, poesie e i romanzi di Bukowski è il suo modo di amare le donne. Accusato da numerose lettrici di un maschilismo ripugnante, per altre invece Henry è l’uomo che lascia il tempo che trova, quello che ti fa divertire, sentimentalmente più fedele del partner che ti prepara la cena tutte le sere. Nonostante la sua incostanza nelle relazioni, Henry Chinaski, alter ego di Charles Bukowski, è una garanzia d’affetto. Ricorda in dettaglio le donne che incontra, le sensazioni che prova, e il sesso che è alla base di ogni suo legame con esponenti del mondo femminile.

Con le donne, Henry non si arrabbia mai. Sebbene sia una persona incredibilmente critica, non alza la voce e non alza mai le mani. Il suo è quasi un servilismo reverenziale, sebbene finisca poi a letto con estranee e vada alla ricerca di incontri occasionali. Come amare Henry? E come odiarlo? Sembra impossibile fare entrambe le cose con convinzione. Di certo lui non ama sedurre le donne per divertimento, ma anzi è indispensabile giocare in due. Dice ‘ti amo’ a donne che ha appena conosciuto, si lascia condurre all’altare e porta avanti negli anni legami burrascosi.

Parallelismo biografico Anche Bukowski lavora alle poste nella vita reale. Si licenzia da questo impiego dopo una decina di anni per cominciare una collaborazione con la casa editrice Black Sparrow e Posto Office è di fatto il suo primo romanzo. La presenza di una moglie Texana, la morte di Jane Cooney Baker, donna per la quale l’autore prova un amore sconfinato, la nascita di una bambina, le scazzottate, le bevute incontrollate sono cose ispirano i suoi racconti e le sue storie.muse ispiratrici per i suoi racconti e le sue rime.

Un amico sconosciuto Leggendo un romanzo di Bukowski si ha la sensazione di leggere una lettera di un amico. Henry racconta le sue giornate, le litigate con il capo, i piccoli scontri con i colleghi e le donne che vede sugli autobus. Dopo aver letto Post Office si ha voglia di impugnare il telefono e chiamare Henry per andare a fare due passi insieme, possibilmente in direzione del bar. Eppure, nonostante Henry racconti in dettaglio tante cose, che cosa sappiamo noi, di lui?

Bukowski è quell’amico che tutti adoriamo ma che nessuno conosce davvero a fondo; è la classica persona che se può farti una cortesia non ci pensa di volte, se riceve un invito viene volentieri ad una festa, se vede una ragazza la vuole abbordare. Tuttavia, non è lui a salutarti per primo, né ama chiedere favori. Sparisce per mesi e quando ti rivede, non ti chiede niente, non ti racconta niente e sembra che non sia passato un minuto dall’ultima volta che vi siete incontrati. Insomma, Bukowski è un pagliaccio, è l’anima della festa, è divertente, spontaneo, dolorosamente onesto. Eppure, di lui, di ciò che c’è dentro il suo cuore, il buon Charles non ne parla mai.

Brevi cenni biografici Heinrich Karl Bukowski è il nome tedesco di Henry Charles Bukowski. Nasce in Germania dopo la prima guerra mondiale. I suoi genitori si trasferiscono poi negli Stati Uniti per sfuggire agli anni della stagnazione. La sua infanzia non è delle più rosee, infatti suo padre lo maltratta. Botte e abusi verbali rendono schivo il piccolo immigrato tedesco, deriso dai suoi coetanei americani a causa del suo accento. Emarginato, solo, imbruttito dall’acne e maltrattato, Bukowski sviluppa prima una personalità schiva e timida, poi si dedica con tutte le sue forze all’alcolismo, mentre coltiva il sogno di diventare scrittore.

3 pensieri riguardo “Comiche avventure di un tragico impiegato… Post Office di Bukowski

  1. Del tuo post mi ha colpito in particolare questo passo:

    “Dopo aver letto Post Office si ha voglia di impugnare il telefono e chiamare Henry per andare a fare due passi insieme, possibilmente in direzione del bar.”

    Io ho avuto la stessa sensazione l’anno scorso, quando ho letto un libro che aveva una protagonista femminile davvero indimenticabile. Il libro è questo: https://wwayne.wordpress.com/2017/04/30/febbre-da-concerto/. L’hai letto anche tu?

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